| | Rue du Barri Eze Village - France Tel. + 33 492 10 66 66 |
Provato il 1-11-2002
Conto (in 2) € 471,00
Tipologia del Locale: Ristorante
Descrizione
Le Chateau de la Chèvre d'Or è un bellissimo hotel di charme appartenente alla prestigiosa catena dei Relais & Chateaux, situato nel cuore dell'antico borgo di Eze Vilage in Costa Azzurra, a pochi chilometri da Nizza.
La posizione è unica, con vista a strapiombo sul mare; vanta due ristoranti, quello gastronomico oggetto della nostra prova ed una Brasserie più "informale".
L'ingresso si affaccia su un viottolo delizioso; salito uno scalone, ci si trova nelle ampie calde sale da pranzo del piano superiore, impreziosite da boiseries e scenograficamente affacciate sul mare attraverso ampie vetrate che occupano due intere pareti ad angolo.
I tavoli rotondi sono ampi, distanziati e apparecchiati elegantemente; il servizio, che ha avuto qualche pecca inaccettabile in un locale di questa classe, è svolto da camerieri in nero.
Belle le carte dei vini, delle vivande e dei dessert; deludenti i pani fatti in casa, di 3 tipi, troppo cotti e troppo secchi, e singolare la scelta di presentare uno scodellino con olio extravergine d'oliva a lato del coperto in luogo del più canonico burro a fettine.
Un ultimo cenno ai bagni, belli ma non impeccabili, alla "quasi imposizione" dell'aperitivo, nonchè al ritardo nel servire la salsina del piatto principale dopo che questo era già in tavola.
Il nostro pasto
Antipasti: preceduti da due flutes di Dom Perignon costateci la bellezza di 47.00 euro, e da una sfogliatina con fois gras su crema alle verze come "amouse-bouche" gentilmente "offerto" dalla casa, abbiamo degustato les "Trois poissons un peu fumés et pressés en terrine avec quelques legumes, quenelle de caviar, mousseux d'artichauts", una terrina ben realizzata ma non certo eclatante, e la "Tourte de pommes de terre, topinanbour, trouffes, cepes, pousse de salade anière" decisamente squisita, ma entrambi spropositatamente costosi, 55.00 euro ciascuno, per essere dei semplici antipasti in porzioni non certo abbondanti.
Piatti principali: "Rouget barbet cuit meunière, risotto de calmars, reduit de vin Mourvèdre", le nostre triglie, e "Pavé de loup de Mediteranée roti, la ventreche fumée en brandade, cremeau de topinambour", il branzino. L'"Assortiment de fromages", prevalentemente caprini, di buon impatto visivo su un grande carrello, prima dei dessert; la presentazione non ci è parsa all'altezza: i formaggi ci sono stati serviti in maniera disordinata nei piatti senza seguire una sequenza di sapori: soltanto dietro nostra insistenza ci è stato spiegato in quale successione degustarli.
Dessert: "Poire Louise Bonne braisée dans un jus de vin de grenache, feuilles de caramel croquantes au beurre salé et crémeux aux marrons confits", pera cotta nel vino rosso con una sfogliatina di caramello, crema pasticcera e marron glacé, e la "Variation autour du Citron de Menton, en tartelette, en buiscuit moelleux et sorbet", entrambe molto ben fatte.
Piccola pasticceria (cioccolatini, pasta di mandorle con pistacchio, sfogliatine, brutti e buoni al cioccolato) insieme ai 2 caffé espressi.
Vini: Puligny-Montrachet 1999, Domaine Olivier Leflaive, uno dei grandi bianchi francesi di Borgogna.
Commenti: se ci sforziamo di dimenticare il terrificante rapporto qualità prezzo, dal momento che la spesa sostenuta per una cena di questo livello non ha alcun senso, dobbiamo riconoscere che gli ingredienti e le esecuzioni sono di ottima qualità.
Il locale non vale comunque la spesa ed è assolutamente sconsigliato per i deboli di cuore al momento della presentazione del conto.
Note conclusive
Bilancio molto positivo
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